Ho passato una vita ad amare i colori netti. A cercare di classificare le cose e le persone, a dividere, separare, aggiustare, chiarire, controllare. Ho passato anni a chiedermi se amassi il freddo oppure il caldo, la pioggia oppure il sole, la sabbia oppure il vento, il rumore oppure il silenzio. Ho passato una vita a definirmi, perché è definirti che vuole il mondo e pensavo di voler essere ciò che il mondo vuole. Prima ho dissentito, poi ho indietreggiato, poi mi sono ribellata, poi mi sono conformata, poi di nuovo ribellata e poi,poi mi sono semplicemente amata. Prima ho pensato di non valere, poi ho pensato di dover dimostrare, poi ho creduto di non essere abbastanza, poi ho capito che ciò che mi importava era semplicemente "essere". Essere, io volevo "essere". Ho assaporato così il sapore delle sfumature, ho toccato così il calore del tra le righe, ho respirato l'amore per ciò che non vedevo, per ciò che non capivo , per ciò che non parlava, per ciò che non urlava , per ciò che non chiedeva, per ciò che non pretendeva, ma soprattutto per ciò che non si definiva. Ho ascoltato i brividi dell'incertezza , incespicato i passi della non meta, sentito il gelo dell'assenza e il timore della mancanza. Ho sentito forte l'eco della solitudine. Ho trovato luce, luce nell'ombra, ombra nella luce. Bene nel male e male nel bene. Ho capito che il buio non esiste, che è solo mancanza di luce. Ho compreso il valore della lentezza e ascoltato le parole del silenzio. Ho ritardato spesso, ho lasciato che per il mio ritardare mi rimproverassero spesso. Ritardavo perché non sapevo, perché non capivo, perché non volevo, perché incespicavo , perché io ...io non ero. Poi il miracolo, finalmente sei,finalmente del mondo non ti importa il giudizio. Essere non è diventare, essere è ritornare. Sulla via del ritorno ho ritrovato i miei passi, ho ritrovato i miei cocci, mi sono chinata sulla via del ritorno , ho osservato ciò che di me restava e l'ho raccolto. Ho ricomposto il mio puzzle, un puzzle pieno di crepe e ho cominciato a scoprire l'amore per l'imperfezione che ero, per ognuna di quelle crepe tanto visibili ma che tanto mi caratterizzavano e che tanto mi hanno portata a prendere per mano me, il senso e il mondo.
Ora accompagno gli altri, laggiù, fino in fondo a se stessi, a ritrovarsi dove si sono persi, smarriti, perduti e mai più trovati. Li accompagno a riprendersi, a tornare in superficie per mano a se stessi e finalmente più interi, più forti e mai più soli.
Tiziana Cerra
tizianacerra.com
Repost 22 dicembre 2016

(Foto Shifaaz Shamoon, unsplash)

#wuwei #silenzio #respiro #rebirth #ikigai #respect #lasciareandare #counseling #rinascita #rinascere #anima #adagio #virale #viral #amore #anime #crediintestesso #TizianaCerra #mastercounselor #percorsospirituale #motivazione #ipnosialleviteprecedenti #percorsiallafelicità #riconnessioneanimica #TrasformazionePersonale #liberazionegenerazionale

COMMENTI


Aggiungi un commento (tutti i campi obbligatori)



Nome e Cognome
Email
Titolo
Commento