Sii fiero per ogni crollo, per ogni caduta, per ogni volta che non sei stato compreso, amato e che dentro te hai dovuto scavare per non morire. Alza lo sguardo, raddrizza la schiena, incerotta le ferite e guarda avanti, indietro ci sei già stato. Illusoriamente crederai probabilmente che nulla sia cambiato, che chi ti maltratta ancora, lo fa perché nulla cambia mai. Non è così. Non è già più ieri, ora sai vedere, sai guardare chi ti ha rubato tutto dritto negli occhi, senza abbassare più lo sguardo. Chi offre spine e stringe rose, non ha giardini ma irrisolti oblii. Un conto è incolpare sempre gli altri, un altro è saper vedere cosa non permettere più e scegliere chi tenere accanto. Consentiamo tutto fino a quando siamo piegati su noi stessi a leccarci le ferite ma non più quando quello sguardo trova gratitudine e orizzonte. Sii tu rosa del tuo stesso giardino e a modo tuo.
tizianacerra.com
(foto Diana Parkhouse, unsplash)

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