PERCHE IL GRAZIE DI ESISTERE NON SA E NON PUO DIRSI


PERCHE IL GRAZIE DI ESISTERE NON SA E NON PUO DIRSI

Ci sono emozioni, pensieri sentimenti che chiedono di non essere detti, di non essere espressi né scritti, perché sanno che con le parole non saprebbero dirsi fino in fondo, non saprebbero esprimersi e poi delle parole davvero non sentono la necessità ma, soprattutto delle parole non si fidano.

La non esistenza è nelle parole. L'esistenza tace ricolma di sé e dell'amore che sa renderla consapevole.

Le parole segnano già distanza, le parole si arrendono già all'evidente incomprensione e a ciò che non si è ma che si vorrebbe essere.

Le parole sono la resa all'insofferenza, al non essere, al tentativo fallimentare di diventare dicendo.

Quando la fiducia nell'altro è profonda non ci si può affidare alle parole ma, soltanto all'altro, perché è solo nell'altro che quella fiducia sa riconoscersi tale.

Quando si parla si ammette invece di essere già troppo distanti, mai abbastanza vicini neanche quando si è per mano.

Quando si tenta dicendo, ci si sta già arrendendo a ciò che non é, a ciò che non si arriva ad essere.

Troppo lontani dal cuore, troppo lontani da quell'intimità che non ha bisogno di nulla per poter essere tutto quello che già da sempre dovrebbe essere, senza mai aver bisogno di nulla e soprattutto senza mai nulla pretendere.

Ecco perché non si possono affidare i pensieri più importanti alle parole, a ciò che non si può, non si vuole e non si sa dire.

Ecco perché quel sentire così profondo può essere solo secretato e taciuto, per timore di esser sciupato, per paura di renderlo banale mostrandolo.

Tacere è l'unico modo per dire tutto e per non limitare, tacere è l'unico modo per esprimere ogni cosa davvero e fino, fino in fondo.

Tacere è l'unico tentativo possibile per lasciarsi spingere più lontano, nel tentativo di comprendere quanto si possa essere vicini.

Forse parlando si ha la sensazione di prendere una scorciatoia, di arrivare prima, di prendere la rincorsa e di correre verso l'altro per fermarlo, per bloccarlo, per stringerlo e vincolarlo, per convincerlo di noi, perché forse dell'altro non ci si fida davvero, ma è solo tacendo che si dà all'altro la possibilità di esprimersi, di sentire e di sentirsi, di sentirci e di ricordare, di scegliere se restare.

Nessuna emozione può esprimere la sua esistenza in un concetto, per quanto ricercate possano essere le parole.

E quando vi straborderá dal cuore un:

"Grazie di esistere..."

Ditelo in silenzio. Ditelo tacendo. Ditelo rimanendo fermi, ascoltando profondamente quel che sentite perché possa giungere all'altro sulle ali del vento e non della parola, nudo di voi e di ciò che siete sempre stati.

Svestitevi di parole per essere amore, perché la verità é una sola:

"Quando il mio silenzio saprà trovar pace nel tuo di silenzio, è lì che insieme staremo ritornando ed è lì così, in quel sentire senza parlare, che la confusione saprà farsi ricordo, il dubbio del "non riconoscersi" sará desiderarsi migliori e la tempesta saprà divenire casa."

Tiziana Cerra - Love Trainer - Counselor in dinamiche relazionali e cambiamento strategico - (professionista legge n.4 del 14/01/2013)

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