ESSERCI NON È ASPETTARE O SOSTARE. ESSERCI È ESSERE.


ESSERCI NON È ASPETTARE O SOSTARE. ESSERCI È ESSERE.

"Esserci" è questione di identità non di presenza.

Non illudetevi di potere mai contare sulla "presenza" anche di un eventuale convivente, se questi non è presente a se stesso.

Non costringere qualcuno ad esserci e a restare prima che questi non abbia deciso in libertà di "essere".

Essere presenti a se stessi vuol dire divenire consapevoli e quindi liberi, vuol dire fluire.

Essere é individualità. Non è nulla di statico, nulla di fermo , nulla di acquisito.

Essere è la libertà di fluire in se stessi sempre, lontano dalle regole e dai dogmi dei più, lontano da ciò che è giusto e sbagliato per gli altri.

Essere vuol dire anche "sbagliare" ma farlo consapevolmente e senza sensi di colpa (non esiste "errore" che non sia semplicemente strada), essere è non trattenersi perché così ci viene imposto ma, imparare dai nostri limiti, consapevoli di volerci evolvere.

Il senso di colpa che diventa consapevolezza, è vita che sa fluire e sa crescere di sé per andare dove deve.

Ogni volta che ti contraddici non sei nel senso di colpa, sei nella consapevolezza e puoi ispirare ma, mai , mai devi insegnare all'altro non sarebbe giusto.

Il tuo partner è un mondo distinto da te e come tale va lodato, se invece sarà lui stesso a scegliere potrà sentirsi libero così di andare oltre se stesso, superandosi, crescendo ma, nel rispetto di sé e non di ciò che tu credi sia giusto.

Ogni volta che invece ti imponi , che tenti di manipolare l'altro o di dimostrare la tua superiorità, l'altro tenderà a difendersi e a chiudersi, a proteggersi nei propri conosciuti e rassicuranti limiti.

Ogni singolo essere umano per fluire ed essere libero deve essere libero di contraddirsi.

Ogni volta che ti contraddici tu è perfetto, é così che ogni volta lasci andare un po' di più la possibilità di controllare e manipolare te e gli altri.

Ogni volta che lasci libero l'altro di contraddirsi, lasci libero l'altro di trovarti dentro se stesso, di venirti a cercare ovunque, seppur lontano dagli occhi e senza così presentarti tu alla sua di porta.

La ragione non è amore, ciò che controlli e che funziona con il ragionamento non è amore.

Il problema delle relazioni è che ogni singolo individuo tenta di essere superiore all'altro imponendo se stesso, i propri limiti e le proprie regole, i propri ragionamenti, limitando l'altro con le proprie paure , con la propria necessità di essergli superiore, di controllarlo per placare la propria emotività, senza per questo riuscire mai a controllare neppure la propria di vita e men che meno la propria di felicità.

Tra moglie e marito è un continuo gioco di potere, ecco perché i matrimoni sono così difficili da far fluire, accade così anche con i genitori, con i figli e con le relazioni in genere, ma la verità è che non possedete neppure voi stessi ed è da lì, invece, che dovete cominciare.

Siete insicuri e spaventati per questo volete trattenere, per questo volete imporre la vostra egemonia.

Ogni volta che ti contraddici sei libero anche di percorrere quella via che tutti dicono essere la via sbagliata, ogni volta che sei padrone del contraddirti sai lasciare libero l'altro di contraddirsi a sua volta e ogni volta che ti contraddici, sei anche libero di essere domani quello che non hai il coraggio di essere oggi.

Essere se stessi è lento danzare, amandosi accadendo, lentamente.

Se non state amando qualcuno nella sua impermanenza, nella sua contraddizione, in ogni singola sua peculiarità , in ogni sua possibilità di esserci o di non esserci, non lo state amando affatto e se non lo state facendo è perché non siete liberi per primi di contraddirvi e di amarvi, proprio così come siete.

Solo un uomo consapevole può essere un uomo libero e solo un uomo libero può amare se stesso e, chiunque non ami se stesso non può amare nessun altro.

Ciò che quindi state rifuggendo, siano contraddizioni , chiusure, paure, incostanza, incoerenza, il semplice "esser se stesso" dell'altro, è invece elemento essenziale all'amore.

Molte volte mi scrivete elencandomi ciò che il partner "ha fatto" e che "non fa più".

Ecco il problema non è dell'altro che non fa più, ma vostro, che pretendete che l'altro non fluisca libero di mutare.

Ecco è proprio lì che sa accadere l'amore, l'amore che abbandona il controllo, che non chiede di capire, che non chiede di sapere, che non chiede di paragonare il prima all'adesso, l'amore che sa essere senza giudicare, accompagnando senza sostituire, abbracciando senza pretendere, lasciando andare senza stringere o trattenere. Ecco questo è amore che ama e che sa amarsi.

Nella vita non esiste nulla che sia fermo , perché nulla è statico e tutto è impermanente e l'eterno sa "essere" solo in ciò che può permettersi di mutare e in ciò che sa permettersi di farlo.

La vita non ama la noia e anche voi non amate la noia e le cose sempre uguali, seppur tentate di convincervi del contrario.

Tutto ciò che tentate di controllare è destinato ad allontanarsi per interrompere un non flusso e per farvi cambiare direzione, perché chi controlla non fluisce e chi non fluisce, non si ama e non ama.

Il giorno che sapremo dire grazie all'altro per il semplice fatto di saper essere se stesso nei nostri confronti, sará il giorno in cui avremo appreso a riempire i nostri vuoti di noi e della nostra crescita e sarà il giorno che avremo trovato il coraggio di divenire amore.

Attraiamo solo ciò che sappiamo fare accadere dentro.

Da oggi tenetelo dentro il cuore il vostro Dio , stretto stretto al cuore, affinché ovunque l'altro sia possa riconoscere in voi ciò che di più divino esista e nel vostro cuore il silenzio e l'accoglienza del vostro amore.

Adagiate ogni rabbia al fiume e lasciate che diventi scorrendo semplicemente acqua.

Scansatevi se fosse necessario, piangete senza fare rumore e quel pianto saprà divenire preghiera, nè supplica, né lamentela, perché non vi è necessità di imporvi, né modo di non fare che il vostro canto arrivi al cuore destinato se canto d'amore.

L'amore non chiede, non batte i piedi, non si arrabbia, non recrimina, non si stanca.

L'amore si accascia su sé non per morire ma, per ritrovare in sé nuova energia vitale da trasformare in pazienza e in amore ancor più profondo, ancor più paziente , ancor più grande, in fiducia oltre le fiducia e ancora... poi ancora... ancora e poi ancora...

L'amore non chiede altro che di aprire le braccia a se stesso per continuare ad amare come nei secoli ha sempre fatto senza mai sapere scordare.

L'amore è urlo che tace e cuore che cresce, braccia che abbracciano senza stringere, é canto che varca gli abissi, gli oceani e tutti i continenti per arrivare dolce e sicuro di sé a quell'unico e solo cuore, sempre più dolcemente, sempre più lentamente, sempre più pazientemente, sempre più silenziosamente, senza mai voler disturbare.

E poi ancora più lentamente e ancora ancora più dolcemente, sussurrando ciò che solo l'altro può sapere e conoscere, fino a quando l'altro il cuore saprà risvegliare, fino a quando l'altro non saprà ricordare, fino a quando l'altro non ricomincerà di nuovo spontaneamente e insieme a danzare.

Tiziana Cerra Counselor - Love Trainer

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