CHI-AMO


CHI-AMO

Ti chiamo per il tempo di percorrere le scale e giungerti di fronte.
Ti chiamo mentre corro a perdifiato da sempre per raggiungerti ovunque tu sia rinato.
Ti chiamo per tutto il vuoto che riempie questo spazio e la distanza, l’incertezza e la paura, per tutto quello che mi insegna la profondità di questo mio errante cuore nella via del ritorno a te.
Ti chiamo mentre mi chiedo che rumore fa l’esistenza quando incontra di fronte a sé se stessa, quando si specchia in chi non ha bisogno di comprendere, in chi non ha bisogno di chiedere né di sapere, in chi custodisce da sempre di te tutto.
Ti chiamo ma in silenzio per sapere ascoltare i tuoi passi al rientro, il tuo fiato se corto al ritorno.
Ti chiamo mentre intreccio i capelli e ricordo come attraversavo la selva per te, come tiravo di spada, come tessevo al telaio e sistemavo la legna sul fuoco, perché fosse tepore al tuo ritorno, perché fosse carezza al tuo risveglio.
Ti chiamo il tempo necessario al tempo per darsi tempo, al sole per farsi più sole e alla pioggia per scorrere ed arrivare, per sapere attraversare, a te per sapermi ritrovare.
Ti chiamo mentre ti sfioro le mani e ti ricordo chi siamo, mentre immagino il tuo volto e il suono della tua voce in questo di noi nuovo nascere.
Ti chiamo per il tempo che rimane ma dal tempo che non so dire.
Ti chiamo mentre imparo a pronunciare il mio nuovo nome, mentre apprendo ad ascoltarlo, mentre faccio pace con chi sono anche in questa vita e mentre ricordo le scorse trascorse per mano a te, insieme.
Ti chiamo mentre sogno l’eco del nostro ritornare, mentre invento il tuo nome in attesa di conoscerlo, in attesa di riconoscerti, mentre disegno il tuo sguardo sui vetri appannati, mentre accarezzo da lontano le tue ferite che anche in questa vita di certo combaciano con i solchi delle mie.
Ti chiamo mentre ti sento respirare ovunque tu sia e mentre immagino il ritrovarti in questa vita, mentre sento le tue sofferenze come fossero mie.
Mentre ti chiamo e ti immagino.
Ti chiamo mentre piango, quando forse il tuo passo sarà stanco, mentre ti dirò “cammino e cado da sempre per ritrovarti, continuo a perdermi e a sbagliare, a vincere o a farmi giudicare solo per assomigliarti, solo per essere sempre io e per lasciarmi da te riconoscere, solo per farmi a casa ritornare”.
Ti chiamo per il tempo che ritorna, per la luce che squarcia il buio, per il tuo volto che di fronte ora mi compare, mentre prima di ogni altra cosa allungo le mani sfiorandoti mentre tremo e ti dico “Io ti amo e tu, tu come ti chiami?”

~ Tiziana Cerra Love Trainer

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