ÀNCORA... ANCORA...


ÀNCORA... ANCORA...

Ti ho affidato un punto nel mio corpo, è lì che vivi. Al mattino quando mi sveglio è lì che ti sento e di notte, lì ti addormento. È lì che ti cerco quando mi manchi, quando in te non ti trovo, quando ciò che fai mi disorienta e mi confonde perché di me io possa capire, perché con me io sappia osare. È un punto speciale tra la pelle e il cuore dove so attraversare il dolore e non sperimentare né rabbia né stanchezza. Un luogo magico. Un luogo che ha la grandezza delle tue mani quando le tieni aperte sul mio seno e la capienza del tuo cuore quando sa di esser libero e lo tieni aperto sul mio cuore. Li si assopiscono i miei pensieri quando non è bonaccia e quando la tormenta mi rapisce e stenta a liberarmi. Lì è casa, un po’ tua, un po’ mia, tanto nostra. Un terreno neutro dove non ci sono sbagli, né condizioni, dove qualsiasi uscio tu attraversi lì magicamente arrivi. Ogni singolo giorno, ogni singola sera, in ogni singolo istante. Lì il tempo si è fermato da tempo e la giustizia degli uomini buoni insegna la speranza. Il sole non tramonta mai in quel luogo di noi e le stelle per mano vivono sospese sul mare, mentre sembrano cantare. La primavera abbraccia l’autunno e l’estate l’inverno. Il tempo non esiste in quel luogo e milioni di strade si intersecano tra loro quasi a volermi ricordare che qualunque è la direzione possibile, che ovunque è l’occasione imperdibile. I fiori sugli alberi e in terra sembrano fiorire costanti e la caducità della vita sembra sussurrare di doni importanti. Tutti lì sono più buoni, anche noi. Le streghe per mano alle novizie, i maghi per mano ai dotti e ai saggi, i folli per mano ai folletti e ai santi, gli strani per mano ai perfetti, i persi per mano agli eletti. E tu ed io, per mano a chi davvero siamo. Tu per mano a te a disordinare per ricordare ed io per mano a chi da sempre sono e sei e un po’ per mano al cielo, per non dimenticare. Lì in quel luogo vero ricordo che se il mio corpo sa esser luogo e casa, ciò che confonde allora può esser dono e ciò che spaventa, semplicemente viaggio. E se il mio corpo sa esser tempio sacro di immensi doni, il nostro viaggiare e il nostro aspettare, il nostro “sbagliare”, sanno esser l’alba che precede cieli stellati di preghiera insieme.
É ora che un nuovo giorno cominci. Le tue mani ancora aperte avvinghiate al mio seno, il tuo cuore spalancato e libero, “àncora” aggrappata al mio cuore.

~ Tiziana Cerra Love Trainer

COMMENTI


Aggiungi un commento (tutti i campi obbligatori)



Nome e Cognome
Email
Titolo
Commento