COME IN UN MIRAGGIO PER MANO, PERCHÈ D’AMORE È IL NOSTRO VERO NOME E IL NOSTRO DESTINO IN QUESTO MONDO.


COME IN UN MIRAGGIO PER MANO, PERCHÈ D’AMORE È IL NOSTRO VERO NOME E IL NOSTRO DESTINO IN QUESTO MONDO.

Vivo ogni volta del suo respiro
fino a scegliere di perderlo per morire, per rinascere e compiermi, perché lui sappia in ogni vita riconoscermi e perché noi si sappia in ogni vita vicendevolmente salvarci.
Abbiamo attraversato deserti aridi e boschi di belve fameliche, tempeste di sabbia e mondi inesistenti di illusione, la lussuria che confonde, ponti scricchiolanti di disumani pregiudizi, soli spenti dal non amore dei popoli, perché compierci era attraversarci nel buio nero dell’oblio, perché attraversarci sarebbe stato rivederci e risvegliarci a chi noi due nei secoli da sempre siamo.
Mi sospingo in ogni vita dove gli esseri umani non osano perché è lì che lui ogni volta intreccia la trama del suo destino, perché è questo che lui in ogni vita sa azzardare e perché giunta in cima alla giogaia dell’impossibile, lui lì a me di fronte con quel suo fare ribelle e con quel suo puro e inarrestabile desiderio di salvare il mondo, mi attende. In quel suo parlarmi risvegliato e fiero, a cercarsi cercandomi e a perdersi perdendomi, il mio affanno diventa respiro e la mia inquietudine pace.
In ogni vita curo le mie ferite ma non cancello le mie cicatrici, perché ogni volta quello è il primo luogo nel quale solo lui sa immergersi in apnea per ritrovarmi.
Ho nuotato senza sapere nuotare, ho attraversato prati di vetri rotti a piedi nudi, ho scalato montagne di peltro a mani stanche, ho strisciato deserti di indifferenza e sopruso con le mie carni al vento, perché potevo morire ma non potevo arrestarmi nel cercarlo.
L’ho ricercato in ogni disamore, perché solo il suo cuore mi avrebbe risvegliato al mio e al cuore immenso del mondo.
Ho scelto il ventre di mia madre, perché lui avrebbe scelto le braccia grandi della sua e perché i cuori delle nostre madri così vicini all’universo da sempre avrebbero sostenuto il nostro volo pregando dall’infinito tempo affinché noi ci ritrovassimo ancora una volta e ancora e poi ancora ... e di nuovo ancora in eterno... Perché devi esser madre e universo per sapere sentire a quali mani, seppur apparentemente graffiate dagli eventi, affideresti il cuore di chi tanto ami.
Nasco in ogni vita fiorendo per lui e muoio ogni volta con la gioia di appartenergli, perché solo a lui so promettere il mio volo perpetuo, il mio inarrestabile esistere e la mia gioia di fronte a qualsivoglia dolore. Perché vita dopo vita, solo quando il nostro coraggioso incedere sa divenire uno, le nostre mai dimenticate ed eterne promesse sanno restituirci a noi stessi, al nostro senso del vivere e all’unico viaggio che ogni volta rinascendo promettiamo di riprendere insieme, quello per mano ai dimenticati.

~ Tiziana Cerra Love Trainer

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