ASCOLTARE PER SAPER DIRE E FARE MA SENZA MUOVERSI E SENZA PARLARE.


ASCOLTARE PER SAPER DIRE E FARE MA SENZA MUOVERSI E SENZA PARLARE.

È a te che tocca. Il tendone ha aperto al pubblico e l’occhio di bue punta su te, a te, tocca non fare nulla. Solo ritornare al flusso. Il pubblico tace aspettando te ed ogni tuo non fare, mentre tu fermo puoi ascoltare ciò che sta avvenendo, permettendoti così di accadere. Quel pubblico sei tu per mano a quei mille te che ti hanno da sempre accompagnato e che ora chiedono udienza, nel desiderio di “casa”. Nell’ascolto di tutto ciò che hai intorno il senso, nel tacere il convergere di tutto, la fusione di mente e corpo, l’esistenza che trova pace. Il buio che trova in sé forza e luce. Ora sei l’altro, ora riesci ad essere con l’altro. Non nella parola l’incastro ma nel silenzio il tenersi per mano. Nell’astenersi la presenza. Nella non sentenza l’accoglienza. Nella mancanza la certezza. Nella non chiusura la fiducia. Nel tacere nessuno sovrasta l’altro ed entrambi si è in ascolto. Era l’assenza di dire l’eco gentile del sentire, la chiave oliata di ogni prigione, il portale veloce per la sola direzione. Il tempo si dissolve e a tratti il parlare si mescola silenziosamente all’ascoltare e nell’ascolto tutto sa accadere. Nessun confine più tra chi ascolta e chi parla, due si fa uno proprio mentre uno si fa universo. È affiancarsi senza spingere, senza dire, senza fare. È accostare due potenti energie e semplicemente accompagnarsi. È la forza della vulnerabilità, la potenza della “presenza”, l’energia della vibrazione che fianco a fianco diventa ... diventa essenza... È l’ovvio che si fa semplice ed infinito e il vuoto che si fa aperta finestra, cuscino e giaciglio. È il silenzio che sa e che tutto può e che finalmente sa divenir vuoto che si apre. Nel vuoto l’uno si riversa nell’altro libero e avvolto, disarmato e accolto, in un apparente più lento fluire, che accomuna e avvicina che è finalmente incontro. Le distanze evaporano e le incomprensioni si fanno sincero dialogo. È rassicurante presenza del così come si è, senza niente dover fare, senza niente dover dire o pensare, sapendo finalmente ascoltare. I muscoli sembrano distendersi, la mente trovar pace, il respiro si riposa. È stringersi senza stringere nel non rumore di chi si può e di chi si ha. È trovarsi per trovare, è il tacere che si fa contatto ed eterno ascolto , è ogni generazione che sa giungere in sostegno da lontano per ringraziare del coraggio che sa cambiare il destino e che fa di ogni battaglia un ricordo e di ogni oscura ferita, spiraglio di pace e presenza.

~ Tiziana Cerra Love Trainer


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