È NON GIUDICARE LA FIORITURA DELL’ALBERO IN INVERNO, È AVER CERTEZZA CHE OGNI INVERNO È SEMPRE PRELUDIO DI PRIMAVERA.


È NON GIUDICARE LA FIORITURA DELL’ALBERO IN INVERNO, È AVER CERTEZZA CHE OGNI INVERNO È SEMPRE PRELUDIO DI PRIMAVERA.

Se un uovo viene rotto da una forza esterna, la vita finisce. Se viene rotto da una forza interna, una vita inizia. Le grandi cose iniziano sempre da dentro - J. Kwik

Ogni rinascita comincia da dentro ed è preceduta da caos e “morte”, sempre.

La “morte” dell’anima. La “morte” di ciò che non siamo, la “morte” di ciò che non è e che non è mai stato, la vita che chiede di fare spazio a chi davvero siamo.

Quando il cuore non trova più l’alba e nessuna alba raggiunge più il chiuso nostro cuore, quella è l’occasione, più densa è la confusione più prossima è la chiarezza, più intenso è lo smarrimento più vicino è il ritrovarsi, più grande è la disperazione più vicina è la rinascita.

La “morte” non è solo la “morte” del corpo, ma la “morte” del temporaneo, la vita che non sa più sperare e che lentamente spegne la speranza ed il cuore che più non trova un posto ma solo per darsi l’occasione di scoprire come rinascere.

Non è ciò che accade tutto intorno a te il problema.

È buio pesto dentro te, è silenzio assordante, è oblio, è ansia che mangia e attacca in ogni dove, perché è portale verso il cambiamento, perché è spinta verso il nuovo del tuo antico esistere.

Per rinascere occorre spingersi fino in fondo ai nostri limiti, fino in fondo al non esistere, fino giù nel perdersi, fino all’isolamento da tutto e da tutti anche da noi stessi.

È assenza, assordante vuoto, profondo oblio e silenzio che urla e confonde. È Oblio nero e fitto, è il limite che ti occorre toccare per accedere alla porta del rinascere.

È così che d’un tratto avviene che una luce minuscola minuscola squarci quel buio, che qualcosa di esterno penetri diventando espediente, raggio di sole che irrompe nel profondo oblio e rimescola i dadi.

Può essere una voce che attraversa il silenzio che ti sussurra di te, di chi sei,ti svela chi è la tua famiglia, dove sei diretto, dov’è la tua casa.

Può essere uno sguardo rassicurante che sa trasmetterti accoglienza e calore, una voce che ti accarezza e che ti scalda, una mano che si allunga e che pare ti afferri ma dolcemente.

Può essere qualcuno che ti porti un messaggio dallo spazio infinito , un messaggio che solo il tuo cuore sa decodificare e che il tuo esistere fa risvegliare.

Qualcosa di inspiegabile, qualcosa che non ti spieghi da dove possa arrivare, qualcosa che giunge d’improvviso e senza preavviso.

Tu ancora annaspi ma piano piano dentro te è risveglio di speranza.

Sarà incessante lotta da quell’istante, ancora e poi ancora.

La lotta tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra buio e luce, tra vicinanza e lontananza, tra armonia e dissesto, tra coraggio e paura, tra morte e vita, tra cielo e oblio.

Avrai l’impressione mille volte di precipitare, mille volte di crollare e mille e una di non farcela.

Ma è solo attraversamento, è continuo allineamento, è continuo adeguamento, è costante accettazione, è continuo riequilibrio di sé nel più profondo avvicinamento al tuo essere, nel riconoscimento profondo di ciò che per lungo tempo ha cercato risveglio creando occasione, andando verso l’espediente, tentando di mostrarti la via.

Non preoccuparti troppo di voler comprendere, non ti serve comprendere è accettando di non comprendere che sviluppi consapevolezza.

È quella la strada, la consapevolezza, è già quella la via, l’attraversamento, l’accettazione.

Talvolta buio, talvolta luce, talvolta fuoco talvolta acqua, talvolta giorno talvolta notte. E per quanto non ti è dato sapere...

Lungo la strada ricordati, non esiste niente di negativo e niente di positivo. Il tuo compito è quello di rimanere immobile in te, qualsiasi cosa accada, “immobile di te “ accettando di scorrere, accettando di essere coerente con ciò che ti spinge e che senti, con ciò che ti suggerisce l’esistere.

Stai immobile e non reagire all’ambiente e alle sue sollecitazioni.

Continua ad ascoltarti, a sentire per scorrere senza reagire, senza modificare te per gli altri, ascoltati e non ascoltare gli altri.

Qualsiasi cosa gli altri dicano o facciano tu mantieni la tua coerenza e vai fino in fondo.

Avanza sviluppando fiducia in ciò che senti e basta. Continuando la traversata, accogliendo, accettando, scoprendo così te e molto profondamente chi sei sempre stato.

Ora e adesso. Qui in questo luogo perfetto. Scopri chi sei davvero e lasciati accadere.

Accetta il vuoto e riempilo di te e del tuo crescere e mentre spalanchi il cuore, mentre accordi tutta la tua vita sul tuo essere che crea armonia con sè, sentirai di volgerti verso gli altri in modo naturale e spontaneo e mentre starai rinascendo, il meglio del mondo sarà attratto dalla luce autentica che sei e che ora sai di voler essere ma che avevi da sempre respinto.

In questo nuovo concetto di equilibrio di questo antico te, scoprirai di aver dissolto ogni paura, di aver placato ogni gelosia, di aver messo a tacere ogni giudizio, di aver fatto pace con ogni dolore e con ogni rancore. È così che scoprirai che non sei più lo stesso e che rinascere è l’occasione dei coraggiosi che per troppo tempo hanno temuto di essere codardi.

Ecco ora guardati e sorridi per non essere più chi credevi erroneamente di essere, per esserti da sempre sottovalutato, travestendo l’eroe che sapeva guardare al cielo da bambino che non voleva crescere.

Non era non volere crescere era darti il tempo di farlo in un modo che era solo tuo, in un tempo solo tuo, con una sfumatura e un colore solo tuoi.

Un colore così unico e speciale tanto da farti gioire e stupire di chi ora sai di essere sempre stato e che invece non avresti mai neppure sperato.

Non era metterti a tacere, vergognarti di te o non lasciarti parlare, era crederti, attraversare quel buio di te ed avere certezza di “essere” per sapere arrivare.

Tiziana Cerra Love Trainer
MASTER COUNSELOR FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE (Consulente non medico)

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