Abbiamo tutti bisogno di scorrere come l’acqua. L’acqua che ristagna diventa putrescente, immobile, sempre uguale a se stessa, silente, incapace di accadere. L’acqua ferma diviene presto torbida, stagnante e non consente lo specchiarsi. È un rituale quello che ci chiede la vita, una connessione con ciò che di antico e profondo da immemore tempo viene costantemente celebrato. Il lasciare andare per lasciare accadere, il fare spazio per consentire, il cessare di trattenere per fluire. Chi fiorisce vive, si direziona, come un bambino imparando dal suo stesso respiro, fidandosi, avanzando adagio. Chi ripete, chi non fluisce, interrompe, spegne, diventando un eterno replicante.
tizianacerra.com

Foto junior reis, unsplash

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