MUSUBI ED E CASA (repost 26 gennaio 2017)


MUSUBI ED E CASA (repost 26 gennaio 2017)

Musubi

Sono andata in centro dopo pranzo. Il tratto a piedi dal mio studio in piazza San Carlo mi rassicura e mi sostiene. Non so perché , non so per come, ma non è alle risposte che anelo, piuttosto alle sensazioni.

Gli alti portici di via Roma, sembrano accompagnare la galleria di negozi illuminati, pieni di donne che fanno shopping in pausa caffè e di uomini in blazer grigio e iPhone che parlano d'affari a voce alta.

Ero in compagnia oggi, preziosi sono gli amici, è un dono che troppo spesso sottovalutiamo. Io ora non più. Sentivo forte il freddo sotto pelle all'andata, ma anche il calore del mio scalda collo fucsia, mentre mi stringevo nel mio lungo cappotto di pelle nero, camminando svelta raccontandomi.

Abbiamo bisogno di metterci da qualche parte alle volte, da qualche parte al sicuro. Di affidare noi e i nostri pensieri, nei giorni nei quali soli non ci bastiamo.

Oggi era un giorno così. Io oggi avevo bisogno di quella voce che mi dicesse che tutto fosse ok , senza però dirmelo davvero, anche in tutto questo disordine. E' così quando ci credi davvero, ed è così quando vacilli e quando credere, sembra non bastare.

Succede sempre così in giorni come oggi, il giorno dopo tutta quella intensità, tutto quel sentire, tutto quell'essere e tutto quell'esistere. Tutta quella estrema chiarezza. Una sorta di sensazione di svuotamento,di azzeramento, di black out. Di buio e di rinascita. Tanta chiarezza e tanta confusione il giorno dopo si prendono per mano, per cercare e creare equilibrio, per ritrovare insieme armonia.

Ecco che l'incertezza diventa fiducia , la malinconia si trasforma in ricerca. Non so se malinconia e nostalgia possano avere un'accezione comune, le parole poco c'entrano, io oggi non la trovavo questa comunanza , trovavo questi due termini fortemente distanti e discernere la semantica, non mi dava la risposta.

Abbiamo davvero bisogno di assenza, di incertezza , di malinconia, di oblii. È questo che ci spinge verso l'indissolubile. Verso il credere a prescindere. Verso l'incredibile. Verso ciò che in passato è già stato stretto in queste mani, è già stato avvolto in quelle braccia.

Anche il caffè al solito bar aveva un sapore diverso oggi . Non è questo il tempo, non quello che vedo solo, ma quello che forte sento, ecco perché tutto é già stato , ecco perché tutto già è. Ieri era oggi ed oggi è già domani, da sempre tutto si interseca, tutto si abbraccia , tutto si sostiene , tutto si contrappone e si rincorre, tutto si lascia sfuggire per poi ricercarsi e riprendersi, tutto, nella sua perfezione di sempre, da sempre. È così che tutto si stringe fortissimo... liberandosi.

Da immemore tempo faccio tutto questo, non serve averne memoria per averne certezza. Non serve più che nessuno dica nulla, per sentirmi a mio agio in tutto questo sentire che poggia sull'assenza di tutto, di tempo e certezza.

Ci sono paesaggi oltre le finestre dal mio studio in centro che a Torino non ci sono mai stati. Ed io gratto il cielo stupita.

Come ogni mattino al risveglio ho fissato il basso soffitto sul letto, per un po' stamane, anche quel basso soffitto sembrava stare più in alto di sempre, oggi che tutto è diverso da ieri.

Una voce e uno sguardo a me cari, hanno sostenuto un mio attimo di profonda stanchezza e di profonda incertezza, di profondo smarrimento. Non era un ricordo , il ricordo é della mente, il sentire è del cuore. Ecco succede così quando hai voglia di mollare tutto e di accasciarti immobile stanca. Fino a quando l'anima non fa toc toc per ricordarti che nel cuore, tutto va già bene.

Per un istante stamattina tutto era cielo, ne ho sentito i profumi. Forse tutto già era stamattina ed io chissà dove ero già arrivata.

Ritorno all'istante presente , in questo tempo, in questo spazio, in quella primavera o forse in quell'inverno, no era estate o forse autunno, forse non era , forse devo scrivere é stato ...oppure è.

Tutto si incastra, tutto si perde, tutto si interseca, tutto si sfiora, tutto si allontana, tutto si cerca, sembra una danza, è così quando balli al ritmo dell'universo.

Io sono già lì che guardo e sorrido dei sorrisi che tanto conosco, di quella vita che da sempre riconosco, di quella semplicità che si contrappone, che mi rassicura, che mi sfiora e mi parla.

In ginocchio ma più in alto che mai guardo al cielo, stasera cadrà una stella, ed io sono pronta. Se sentirò come so e senza vedere, saprò che è vero.
Musubi ed è casa.

Tiziana Cerra Love Trainer
MASTER COUNSELOR
 - FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI
 - Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI 
e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE - 
(Consulente non medico)

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