E NATALE E SOLO QUANDO CREDI A BABBO NATALE


E NATALE E SOLO QUANDO CREDI A BABBO NATALE

É meraviglioso il senso di tutto questo.

Il buio che spinge il giorno, il giorno che incontra il buio e poi lo rincorre di nuovo per passargli il testimone e dirgli: “ora lo scuro fallo tu, perché io non ne sono capace!”.
E il buio risponde: “l’oscuro?”.
“No, no, lo scuro”, ribatte il giorno.

Perché anche il giorno e la notte, talvolta accade che non si comprendano, un po’ come accade a noi esseri umani.

Accade però di non comprendersi, solo quando ognuno pensa a se stesso, perché quando pensiamo oltre noi, é davvero incredibilmente facile comprendersi, avere cura delle proprie fragilitá.

Rifletto sul fatto che ognuno abbia i suoi compiti nella propria vita, come in quella di alcuni altri che lo circondano.

Più forte é il legame più il compito sarà fondamentale per la trasformazione dell’esistere proprio e dell’altro e questo percorso non è mai una linea retta.

Siamo abituati ad amare cercando risposte negli occhi, sul corpo, sulla pelle, qualcosa che ci faccia comprendere di aver finalmente trovato l'amore.

Ma chi si ama non è lì che dimora, non sulla carne, non solo sulla pelle ma ben oltre e più in profondità.

Non in quel che riesce a fare o a dire, non in ciò che riesce a non fare o a non dire ma ben oltre.

Non in ciò che sa o che ignora, ma ben oltre, oltre sé e oltre te.

Per questo tutti dovremmo avere un mezzo per riconoscere e riconoscerci oltre il colore degli occhi, oltre il colore della pelle, oltre ogni preconcetto che abbiamo precostituito, oltre ciò che è oltre ciò che potrebbe essere.

Ognuno di noi dovrebbe avere un “cannocchiale per l'anima”, un “telescopio per l’esistenza”, un “microscopio per l’amore”, insomma qualcosa che ci consenta di scrutare oltre per credere all’altrove.

Non importa giungere da strade differenti, da epoche differenti, non importa aver indossato abiti sgualciti e scarpe bucate, non importa non aver mai saputo o non aver mai voluto, non importa ciò che si è o ciò che si é stati, importa ritrovarsi e riconoscersi, importa averne cura e impegnarsi.

É “Grazie per quell'istante che ancora adesso porto addosso perché al cuore non serve di più” che ricordiamo , che cavalchiamo il tempo e lo spazio per guardare e per saper essere ovunque.

Il tempo che trascorri a lamentarti, dovrai aggiungerlo al tempo che ti occorrerà per risollevarti, prima lo comprendi , prima smetti di lamentarti prima ti porti fuori, prima ti porti oltre davvero.

La vita è un eterno viaggio tra mancanza e pienezza del cuore, tra felicità e profondo dolore.

Non fa freddo oggi, ma io ad esempio oggi un po’ freddo ce l’ho davvero e va bene così.

É così che si comprende ciò che ci muove, ciò che sentiamo, ciò che siamo, quale sia la direzione del nostro cuore.

È così che si comprende il senso del freddo.

È il senso del cambiamento che crea spifferi, é il senso di ciò che non è mai uguale, della possibilità che ha la vita di svestirsi, di nutrirsi, di correre, di aprirsi che a volte fa sentir freddo.

I bambini dormono ancora sono le sei e poco più ed io sono qui ad ascoltare me nel silenzio.

Rileggo le pagine del libro che sto scrivendo.

Rifletto sul valore delle emozioni e su quello incredibile dei sentimenti.

Sul dono della fiducia che troppo spesso non sappiamo né dare, né darci, dell’amore che non sappiamo né dire, né dirci.

Io dal canto mio ho imparato così tanto negli ultimi anni ma non quel tanto che serve a riempire un curriculum ma quell’immenso che sa riempire così incredibilmente e tutto un cuore.

È così che ho cominciato a scrivere, per portarmi fuori , per portare fuori ciò che mi era stato donato.

Ho imparato così a non tacere e a non tacermi, scoprendo che è questo il miglior modo per portarsi fuori a vedere il sole, per prendere per mano se stessi e gli altri.

Ero cosciente del fatto che a me fosse stato fatto il più grande dei doni , ecco perché sentivo di dover scrivere e raccontare, ecco perché sentivo di doverlo ridonare, perché qualcun altro potesse crederci, perché qualcuno sapesse ricrederci.

Non si attinge al sapere, ma si può sempre attingere al cuore.

Il sapere arriva, si immagazzina e sta.

Il cuore si allena.

Per il cuore serve impegno cura, amore, sforzo, serve rilanciare ogni volta, ogni volta che dici : “basta io ora mi arrendo, io ora mi fermo”, perché accade, accade così ancora e poi ancora, accade anche a me, accade a tutti.

Perché il cuore “non sta” se non lo alleni con costanza, se non lo sai ascoltare davvero, se non sai abbracciarlo sincero e se non sai credergli spostando il pensiero.

Il cuore non si studia. Il cuore ti attraversa e si fa attraversare per portarti dall’altra parte ma dentro di te.

Il cuore non ha padroni e non chiede schiavi.

Così come i sentimenti, i sentimenti quelli veri.

Quelli che non hanno bisogno di una casa di mattoni, né di un tetto, quelli che non chiedono materialità, né doni e quelli che non sanno aspettare Natale perché sia Natale.

I sentimenti d’un tratto ti precipitano nell’anima, in fondo giù giù fino all’esistenza.

No, non sono i sentimenti che “entrano in te” pur precipitandosi dentro di te, ma sono quelli che fanno si che tu possa spingerti “fino a dentro, giù fino in fondo al tuo profondo e a cercarli”.

Me lo sono ricordata di nuovo stamattina.

Ho ripreso le pagine del mio libro, del libro che sto scrivendo. Del libro che sto scrivendo ogni giorno grazie ad ognuno di voi che mi legge e mi ispira.

Una pagina più di tutte le altre mi ha fatto riflettere, la pagina che aprirà il mio libro per ringraziare, la pagina che dedica l’intero mio libro e l’intero mio viaggiare.

Ecco quella più di tutte più dell’intero libro è la mia pagina del cuore, quella che ogni volta che la rileggo mi provoca la stessa identica emozione, la stessa identica commozione, lo stesso identico sentimento.

Il senso oltre il senso, il senso di tutto questo vagare, di tutto questo perdersi ma solo per sapere atterrare, quello che più di tutti ti spinge a credere e ad attraversare.

È di nuovo luce, il giorno mi attraversa attraversando la finestra, mi precipita dentro, così come il ricordo di tutto.

Mi bussano alla porta, mi precipito di nuovo fuori scalza, spalancando il cuore.

É Babbo Natale mi guarda negli occhi, mi prende le mani, mi accarezza le guance e mi asciuga una lacrima, si commuove, si commuove con me e mi ringrazia, mi ringrazia perché io a lui credo.

Mi dice che é questo il senso dell’esistere e mi racconta che sa esistere solo ciò a cui sappiamo credere, ma solo se quel credere è sincero, solo se é moto del cuore ma del cuore vero e solo se sappiamo credere e oltre noi, oltre ciò che appare ed é , oltre ciò che sembra ed é ma davvero e per davvero ma nel profondo del cuore e solo un passo prima del pensiero.

Tiziana Cerra - Love Trainer
MASTER COUNSELOR
 - FORMATORE IN DINAMICHE RELAZIONALI
 - Specializzato in CAMBIAMENTO STRATEGICO nelle SEPARAZIONI 
e nelle DIPENDENZE AFFETTIVE - 
 (Consulente non medico)

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